Ciclo produttivo della pelle conciata al vegetale nei reparti di selezione e rifinizione

Concluso il ciclo produttivo nei reparti ad umido seguono le fasi di lavorazione dei reparti di rifinizione. Le prime di quest’ultime sono le lavorazioni meccaniche intermedie a secco: messa a vento, sottovuoto, essiccazione, palissonatura, follonatura o volanatura, smerigliatura e spolveratura, tutte fasi di lavorazione che possono essere effettuate da terzisti oppure internamente alla conceria.

Messa a vento: questa lavorazione, che consiste nella spianatura della pelle, viene effettuata quando è terminato l’ingrasso e le pelli vengono tolte dal bottale. L’operazione è eseguita con macchine, che in un unico passaggio eseguono sulla pelle tre interventi per eliminare una buona parte dell’acqua presente all’interno del pellame (eliminazione dell’acqua per spremitura, portando l’umidità residua della pelle al 65-70%, allargamento e stesura della pelle con orientamento uniforme delle fibre, appiattimento e levigazione del fiore). L’acqua eliminata dalla fase appena descritta viene convogliata nella fognatura industriale e da lì inviata al depuratore consortile per il trattamento.

Sottovuoto: alle precedenti fasi segue per le pelli conciate al cromo il cosiddetto “sottovuoto”. Tale fase ha luogo tramite una macchina costituita da uno o più piani di acciaio riscaldati su cui le pelli vengono stese sul lato fiore. Successivamente i piani vengono chiusi da una campana, munita di aspirazione, che genera una depressione nella zona in cui sono state poste le pelli, cosicchè l’acqua contenuta nelle pelli si trasforma in vapore facilitando una rapida asciugatura delle stesse che vengono così anche stese completamente. Il vapore prodotto dalla depressione del pellame umido viene condensato e destinato alla fognatura industriale; in presenza invece di impianti di cogenerazione viene utilizzato per produrre energia.

Essiccazione: questa lavorazione è realizzata all’aria per eliminare l’umidità residua delle pelli e si effettua agganciando le pelli ad una catena aerea, in genere per una notte, a temperatura ed umidità controllata, così da completarne l’asciugatura. Qualora l’essiccamento sia stato eccessivo si effettua il ricondizionamento per riportare le pelli ad un grado di umidità congruo ossia, in genere, a valori attorno al 20%.

Palissonatura: questa lavorazione ha lo scopo di ammorbidire la pelle in tutti i suoi punti, attraverso l’azione di una serie di macchine denominate macchine a palissone. Esistono palissoni a braccio, rotativi e a vibrazione; la pelle dopo essere stata asciugata viene adagiata su un piano sul quale diversi martelletti la picchiettano rendendola più morbida.

Volanatura: questa lavorazione denominata follonatura o volanatura ha lo scopo di ammorbidire la pelle e conferire al fiore una grana particolare e viene svolta mettendo le pelli in un bottale a secco, nel quale girano per diverse ore.

Smerigliatura e spolveratura: queste lavorazioni si effettuano con una macchina a rulli ricoperti di carta abrasiva. Le pelli possono essere smerigliate dal lato carne per pulire il pellame da residui di tessuto sottocutaneo o dalla parte del lato fiore per ottenere il cosiddetto nabuk, che produce un “effetto scrivente” o una pelle dal fiore corretto.

Rifinizione chimica: questa lavorazione è costituita dall’insieme di tutte quelle operazioni che sono eseguite sulle pelli asciutte, dopo la concia, la tintura in botte, ingrasso ed essiccamento. Lo scopo della rifinizione è di migliorare l’aspetto e le caratteristiche prestazionali (resistenza all’acqua, allo sporco, al graffio, ecc.) del pellame, rendendolo di colore vivo ed uniforme, brillante od opaco secondo le caratteristiche richieste dall’articolo. La rifinizione può essere, schematicamente, suddivisa in:
- Rifinitura chimica;
- Operazioni meccaniche.
L’ordine fra le due non è univoco, ma dipende dalla tipologia di articolo che si vuole realizzare. La rifinizione chimica consiste nell’applicazione sulla superficie del cuoio di sostanze di natura chimica varia, le quali, dopo l’essiccamento, formano una pellicola o meglio un film, con caratteristiche meccaniche e di trasparenza diverse in dipendenza della destinazione d’uso e delle caratteristiche organolettiche del prodotto finito. La caratteristica fondamentale di questo film, indipendente da ogni altro fattore, è quella di doversi legare intimamente con il substrato della pelle in modo da formare un corpo unico. Attraverso la rifinizione chimica si possono ottenere una grande varietà di effetti, che portano, pur partendo dal solito substrato, ad un numero considerevole di articoli finiti. Questi effetti sono strettamente legati alle seguenti variabili:
- Tipo di prodotti utilizzati;
- Grado di copertura desiderato;
- Lavorazioni meccaniche intermedie;
- Tipo di macchina utilizzata per il fissaggio (spruzzo, velo, tampone, spalmatrice).
La rifinizione a spruzzo è realizzata da un macchinario dotato di pistole rotanti che spruzzano sulle pelli poste su un nastro trasportatore realizzando i prodotti desiderati per nebulizzazione; questa macchina può realizzare la quasi totalità degli articoli richiesti dal mercato. La rifinitura a rullo anche detta coat-machine consiste nel far passare la pelle attraverso due rulli, uno trasportatore ed uno di coloritura, che preleva il prodotto di rifinizione da una vaschetta e lo deposita sulla pelle. La rifinitura a velo è anche detta a cascata poiché realizzata da un macchinario che lascia scivolare i prodotti giù per un piano perpendicolare alla superficie sui cui poggia il pellame, sui quali si forma un velo liquido che creauno strato omogeneo sulla sua superficie. Questo sistema viene utilizzato principalmente per produrre pelli verniciate, per cui risulta essere poco versatile. Per la rifinitura a tampone si intende il trasferimento di prodotti chimici da un tampone alla superficie della pelle, l’applicazione può essere manuale o meccanica. Nel primo caso le pelli intere sono stese sopra il banco di lavoro (in genere un foglio di truciolato laminato) e con un tampone imbevuto di soluzione da applicare viene strofinato in modo più o meno regolare e più o meno a pressione a seconda dei vari articoli da realizzare; mentre nel secondo caso questa operazione viene effettuata da una macchina costruita appositamente per effettuare la lavorazione in questione.

La rifinizione meccanica ha diversi scopi:
- Facilitare la formazione del film;
- Conferire brillantezza e lucidità alla pelle;
- Imprimere disegni e grane di animali o fantasie.
Le operazioni meccaniche che portano ai suddetti risultati possono essere molteplici ed effettuate in tempi diversi, per esempio, si può utilizzare a fine della rifinizione chimica o intermezzata tra i vari passaggi del finissaggio chimico. Le macchine impiegate in questa fase sono le stiratrici che possono essere a rullo o a piatto, le lisse, le stampatrici, le pressatrici, etc.

Rifilatura: la rifilatura consiste nell’eliminazione dalla pelle di inestetismi marginali, quali brandelli o sformature. In questa fase del ciclo produttivo, lo scopo principale è quello di eliminare piccoli difetti e parti non utili prima della commercializzazione del prodotto lavorato.